Il CBD non è illegale! Con l’entrata in vigore il 22 settembre 2023 del decreto del Ministero della salute (attualmente sospeso), si è generata una grande confusione nel settore della canapa in quanto la norma rendeva di fatto il CBD illegale in alcune circostanze.
Tale decreto infatti prevede l’inserimento del CBD nella tabella degli stupefacenti e, quindi, la vendita esclusiva nelle farmacie solo dietro prescrizione medica. Di conseguenza vendere olio CBD ad uso orale al di fuori dei casi previsti è punibile in termini di legge.
Ma vediamo nel dettaglio la classificazione del CBD e dei cannabinoidi in generale.
Come si legge sul sito istituzionale della Camera dei Deputati, nel 2019 l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) pubblicò sei raccomandazioni relative alla cannabis.
La prima era la rimozione della stessa dalla dalla Tabella IV della Convenzione Unica sugli Stupefacenti del 1961 contente sostanze “particolarmente dannose e di valore medico o terapeutico estremamente ridotto” e l’inserimento di preparazioni farmaceutiche a base di cannabis nella Tabella III della stessa Convenzione insieme alla sostanze ” di valore terapeutico e a basso rischio di abuso”.
Nella stessa sede l’OMS affermò che le preparazioni a base di CBD con meno dello 0,2% di THC non dovessero essere sottoposte a controllo internazionale.
La raccomandazione fu poi inoltrata alle Nazioni Unite la cui Commissione la accolse, escludendo così la cannabis dal Tabella IV della Convenzione del 1961.
Oltre all’OMS, anche la WADA (Agenzia mondiale anti-doping) afferma che il CBD è una sostanza non psicotropa sicura e non dopante e per questo l’ha inclusa nelle sostanze legali ammesse nelle competizioni sportive.
Quanto alla situazione europea, ad affermare che il CBD non è illegale é stata la stessa Corte di Giustizia sancendo con la sentenza C-663/18 che “uno Stato membro non può vietare la commercializzazione del cannabidiolo (CBD) legalmente prodotto in un altro Stato membro qualora sia estratto dalla pianta della Cannabis sativa nella sua interezza e non soltanto dalle sue fibre e dai suoi semi“, decretando così la libera circolazione all’interno del territorio dell’Unione Europea.
Alla luce di quanto visto, il TAR ha accolto il ricorso delle associazioni del settore della canapa e ha sospeso il decreto ministeriale emanato in contrasto con le raccomandazioni dell’OMS e con la giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea; pertanto il CBD (che non può essere considerato uno stupefacente visto che non ha effetti psicotropi) rimane assolutamente legale.
Nell’attesa di una legislazione che accolga totalmente le direttive europee e regolarizzi il mercato del CBD, è fondamentale scegliere con attenzione prodotti di alta qualità per ottenere il massimo dei benefici.